Sono diversi i progetti che Pro Senectute intende sviluppare insieme agli abitanti della residenza Ligrignano di Morbio Inferiore – Tra questi la creazione di un’emittente per dare voce agli inquilini e la cura di un orto comunitario.
Storie via etere. Frammenti di vita vissuta, bocconi di aneddoti affidati a una serie di frequenze incaricate di massimizzarne la diffusione. Di condividerle. Grandi sono le aspettative intorno alla radio di quartiere, progetto in fasce interno al Complesso residenziale Ligrignano a Morbio Inferiore, perché grande è l’entusiasmo all’origine di tale iniziativa, che si propone di dare voce agli inquilini, al loro essere ma anche a temi di attualità, come ci spiega Carmine Miceli, il capoprogetto di Pro Senectute, che gestisce il settore Lavoro sociale comunitario sul territorio cantonale.
Raccontare e raccontarsi
L’idea nasce in maniera spontanea da un incontro con Nicolò Giansante, rappresentante e voce di Radio Gwendalyn, emittente che trasmette via Internet: «In questi primi mesi dell’anno, e in particolare da quando l’emergenza sanitaria ha stravolto le abitudini e le sicurezze di tutti, molti abitanti del quartiere hanno sentito la necessità di raccontarsi», prosegue Miceli. Un’esigenza ora concretizzatasi nell’allestimento, tuttora in corso, della postazione con la strumentazione necessaria. Il luogo adeguato è già stato scelto: BarAtto, l’osteria sociale del complesso residenziale, arredata con materiali recuperati e valorizzati, che vuole essere un luogo di interazione, dove tutti possono riconoscersi. Anche la tabella di marcia è già stata scritta: la programmazione – che vedrà alternarsi dirette e registrazioni – avrà inizio entro l’autunno. «Le idee funzionali nascono dal “basso”, dalla prossimità del bisogno, per meglio interpretare il territorio», rileva il nostro interlocutore, che ama parlare di «cittadini che partecipano, che mobilitano iniziative a favore della comunità stessa».
Ma la radio non è la sola iniziativa che Pro Senectute intende sviluppare all’interno del quartiere, che accoglie anziani e persone disoccupate, in assistenza o che beneficiano di una rendita di invalidità nonché giovani famiglie, in 80 appartamenti, parzialmente a pigione moderata. Un gruppo di mamme ha infatti suggerito di creare un angolo per i bambini in età prescolastica all’interno di BarAtto. Un altro anfratto del locale, denominato «LibrolaMente», è poi dedicato all’immenso piacere della lettura: gli interessati possono attingere dalla grande libreria con volumi di ogni genere, accomodandosi – se lo desiderano – per leggere in tutta tranquillità. È anche possibile depositare libri, contribuendo così ad arricchire la collezione di meraviglie cartacee.
Una portineria sociale
Nel corso dell’anno è inoltre previsto lo sviluppo di una portineria sociale in collaborazione con l’associazione Generazioni & Sinergie, sempre all’interno di BarAtto: un’offerta molto apprezzata e voluta dagli abitanti del quartiere, che consentirà tra le altre cose il deposito di pacchi e lettere in assenza dei relativi destinatari. I «portinai» potranno inoltre svolgere piccoli compiti nel condominio a beneficio degli affittuari. Da segnalare infine l’orto comunitario, in collaborazione con il Centro professionale del verde di Mezzana e dei rappresentanti dell’amministrazione della residenza: nei prossimi mesi l’orto, progettato dagli studenti e gestito da alcuni abitanti del quartiere coadiuvati dagli operatori, prenderà progressivamente forma, arrivando un giorno a donare prodotti che saranno poi utilizzati nella cucina dell’osteria sociale.
Il presupposto all’origine di tali iniziative è sempre uno: riconoscere che «ogni individuo è portatore di competenze, che se non identificate vengono perse privando l’intera comunità di un’occasione “a portata di mano”», prosegue così Miceli. L’obiettivo è di conseguenza accrescere il senso di appartenenza e puntare a una migliore qualità di vita, riducendo i rischi dell’isolamento sociale. «Il progetto di Ligrignano, all’insegna della solidarietà e dello stare insieme intergenerazionale e interculturale in contesti abitativi popolari, potrebbe fungere da esempio per altri comuni nello sviluppo di iniziative simili alla nostra», precisa ancora il capoprogetto, sottolineando la disponibilità della Fondazione Pro Senectute a fornire consulenza e ad avviare eventuali collaborazioni.
Pare dunque evidente che la vita a Ligrignano pulsa forte e scorre impetuosa, nel nome di una convivialità che non esclude nessuno e di un entusiasmo padre di numerosi progetti che – ne siamo certi – torneranno a far parlare di questo sereno quartiere comodamente sprofondato nella Valle di Muggio.