Da un lato mancano soluzioni abitative progettate appositamente per gli anziani; dall’altra, per le persone della terza età l’accesso ai normali appartamenti presenti sul mercato immobiliare non è evidente per ragioni economiche, anagrafiche e di padronanza della tecnologia
I numeri sono in crescita: stiamo parlando degli anziani che, anche se ancora in larga misura autosufficienti e autonomi, decidono di trasferirsi in una casa di riposo. Il motivo è presto detto: la carenza di alloggi a loro dedicati e la difficoltà, finanziaria ma non solo, ad accedere ai normali appartamenti presenti sul mercato immobiliare. Cerchiamo allora di capire meglio il fenomeno.
In Svizzera, spiega il Tages Anzeiger, molti anziani vivono in case di riposo o di cura, anche se ciò non è necessario dal punto di vista medico-sanitario. Nel canton Zurigo, ad esempio, secondo i dati più recenti sull’assistenza a lungo termine, più di un quarto degli ospiti delle case di cura rientra nei tre livelli di assistenza più bassi: ciò significa che necessitano di meno di un’ora di assistenza al giorno. Una tendenza confermata anche da alcuni direttori di case anziani contattati dal foglio zurighese. Molte di queste persone, spiegano, potrebbero ancora vivere in modo indipendente se potessero disporre di un alloggio adeguato e di assistenza a domicilio. «In genere, capita che le persone entrino in casa di riposo troppo presto», spiega il direttore di una casa anziani di Zurigo che ha parlato a condizione che fosse garantito il suo anonimato. «Purtroppo in molti posti non ci sono abbastanza alloggi adeguati».
Lo dimostra chiaramente l’esempio del comune di Adliswil. Secondo uno studio pubblicato nel 2024 dalla Scuola universitaria professionale di Lucerna, attualmente ci sono circa 230 nuclei familiari con persone over 70 in lista d’attesa per un appartamento per pensionati. I ricercatori hanno scoperto che il 29% di loro aspetta un appartamento da oltre dieci anni, mentre per un altro 18% l’attesa è di ormai cinque anni.
Una situazione simile a quella di Adliswil si registra anche nella città di Zurigo dove la Fondazione per le case di riposo della città gestisce circa 2.000 appartamenti in 34 complessi residenziali. Nel 2023, circa 6.000 persone erano in lista d’attesa per uno dei circa 250 appartamenti che si liberano ogni anno. A causa dell’enorme richiesta, la lista d’attesa è stata sostituita da un nuovo sistema di assegnazione in cui dovrebbero essere presi in considerazione aspetti quali l’urgenza, l’appartenenza al quartiere e la situazione finanziaria dei richiedenti.
Se da una parte c’è carenza di alloggi progettati appositamente per le persone anziane, dall’altra per queste ultime l’accesso ai normali appartamenti presenti sul mercato immobiliare è piuttosto difficoltoso. Spesso, infatti, gli anziani vengono discriminati per via della loro età. «Le persone anziane hanno spesso difficoltà a presentare domanda per un alloggio. Sia perché sono considerate meno flessibili, sia perché i proprietari preferiscono i candidati più giovani», spiega al Tages Anzeiger Peter Burri Follath, responsabile della comunicazione di Pro Senectute Svizzera.